Lunedì 4 settembre 2023 si è svolto, presso le Scuderie del Palazzo Marchesale, il terzo Job Day del Comune di Matino in collaborazione con l’Associazione di Alta Cultura Musicale W.A. Mozart, dal titolo “Musica e lavoro”.
“Si può vivere solo di musica? Quanto è compatibile lo studio di quest’arte con un’eventuale altra professione?”. Da queste domande del dott. Tiziano Rossetto, dirigente ASCLA, ha preso il via il dibattito del seminario.
Dallo scambio degli interventi dei partecipanti è emerso che diventare musicista professionista, in Italia, in realtà non è impresa semplice. Ancora oggi, infatti, la pratica musicale e artistica risulta prevalentemente associata – dall’opinione pubblica, dai media ma anche dagli studi accademici – alla sfera del tempo libero e dell’intrattenimento. Eppure, la tradizione musicale dei secoli passati e la fama di celebri compositori, cantanti, direttori e strumentisti italiani alimentano l’orgoglio del Bel Paese in ambito mondiale.
Tale paradosso è riconducibile, secondo il parere unanime degli esperti presenti, alla storia contemporanea dell’apprendimento musicale nostrano che vede, da oltre un secolo, i Conservatori di musica relegati in un regime di sostanziale autonomia, i quali, pur garantendo un buon livello medio di preparazione tecnica, risultano sempre più inadeguati a rispondere alle mutate esigenze didattiche, musicali, culturali e professionali della società contemporanea.
Come ha evidenziato lo stesso Giovanni Calabrese – Direttore artistico Associazione di Alta Cultura Musicale “W.A.Mozart” – “nei Conservatori sono sì individuati dei percorsi jazz, pop, folk ma questi non danno riconoscimenti accademici da spendere nel mondo del lavoro (per esempio, nell’insegnamento)”.
“L’Italia è ancorata a un sistema basato su titoli e non su competenze – afferma il professor Ezio Isernia – Docente di Economia Aziendale – diversamente da quanto avviene nei contesti extraeuropei dove la competenza comporta una maggiore competitività che sprona a migliorarsi e a non adagiarsi su un pezzo di carta posseduto“.
“Se è vero che la Comunità Europea sta orientando anche il contesto formativo musicale italiano verso una formazione culturale per competenze – spiega G. Calabrese – è altrettanto vero che i frutti di questo cambiamento arriveranno tra diversi anni”.
E, nel frattempo, come invogliare i giovani aspiranti musicisti? “Incoraggiandoli a studiare, a sperimentare. La musica ti da ciò che tu le dai” continua ancora il direttore artistico.
Durante lo svolgimento del seminario, i ragazzi aspiranti musicisti dell’Associazione di Alta Cultura Musicale hanno, poi, allietato la platea con l’esecuzione di alcuni brani del repertorio musicale classico. Dall’esecuzione al violino de “La Serenata” di Schubert alla straordinaria partecipazione del direttore artistico nonché compositore e pianista americano, Michael Bulychev Okser, il quale ha suonato alla tastiera “Moonlight” di Beethoven. E non solo.
Grazie alla maestrìa e passione di coloro che si sono esibiti è emerso in tutta chiarezza il concetto chiave di questo Job Day, ovvero “la magia della musica”. Così come affermava il grande compositore Ezio Bosso “la musica è vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi“.